Le mie motivazioni hanno nome e cognome, sono persone che hanno una storia orribile alle spalle, che hanno subito violenze e torture, che saranno messe a morte domani o dopodomani. Persone che hanno chiesto di esprimere le loro opinioni e sono state picchiate e imprigionate.

In questi tempi così dolorosi vorrei poterti rassicurare, ma troppo spesso le parole sono vuote e tristi. Vorrei non doverti mai raccontare delle centinaia di nomi che porto con me e delle tante storie che conosco. Il mondo è molto più duro di come sembra al tg ma, se questo mondo sta scivolando verso l
orrore, io ho l’obbligo morale di andare nella direzione opposta.

Voglio essere pragmatica, come dici tu, e non ho la soluzione a nessuna delle domande che ci tormentano in questi tempi difficili, posso solo dirti che
lavorare per gli altri mi rende forte e consapevole. Le priorità cambiano e ogni cosa assume una diversa prospettiva. Così, a volte, anche un grazie proveniente da un paese lontano genera un sospiro di sollievo e un sorriso... ed è, ancora una volta, parte di ciò che mi tiene sul
bordo.

Lo stanno uccidendo perché lui ha ucciso e, quando lo avranno ucciso, noi, chi dovremo uccidere?

Una bambina di 10 anni e la sua semplice domanda.
Il padre è stato messo a morte in Texas nel 2005, tu cosa le rispondi?